Di Lamberto Colla Parma, 12 maggio 2024 – Si parla di riforma della giustizia e per di più siamo in prossimità delle elezioni europee e amministrative e, guarda caso, affiorano i pasticciaccio dei politici. Dopo anni di indagini , i nodi vengono al pettine proprio alla vigilia dell’apertura delle urne.
Una combinazione assai casuale, come sempre!
Tutto partì da Bari con l’inquietante affermazione di Michele Emiliano che, durante un comizio pubblico, ha dichiarato di aver condotto Antonio De Caro, sindaco di Bari in scadenza, dalla sorella del Boss nelle vesti di assessore al traffico quando sullo scranno di Sindaco di Bari c’era lo stesso Emiliano, “per far capire che le cose sono cambiate”.
Indecenza, arroganza o solo ingenuità ma qualunque sia stata la motivazione, nulla si può giustificare, soprattutto a un ex Magistrato come è appunto il governatore della Puglia, una simile affermazione e ancor più un tale comportamento.
Ed è subito da Torino la risposta del nord, che non vuol essere da meno, con un caso giudiziario che coinvolge la città “magica”.
Dalle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nei cantieri alla presunta compravendita di voti alle comunali del 2021.
Figura chiave dell’inchiesta della Procura del capoluogo piemontese, l’ex esponente DEM Salvatore Gallo, accusato di corruzione elettorale.
Seppure in pensione dal 2015 il «presidente» Sasà Gallo era ancora il «padrone» dell’azienda autostradale, con uomini di fiducia per le operazioni più delicate, dagli appalti alle assunzioni.
E’ quindi la volta della riviera.
La corruzione scende un po’ più a sud di Torino e fa tappa a Genova coinvolgendo addirittura il governatore regionale. Ci sono almeno altri dieci indagati, oltre ai 25 indicati nell’ordinanza, nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Giovanni Toti. Tra questi Paolo Piacenza, dall’8 settembre 2023 commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale dopo che Signorini era diventato amministratore delegato di Iren. E’ indagato per abuso d’ufficio e gli uffici e la residenza di Piacenza sono stati perquisiti dalla guardia di finanza.
Indagini che, nell’attesa di arrivare a giudizio definitivo, bloccheranno la normale attività delle amministrazioni sottostanti col rischio di compromettere la regolarità dei PNRR.
Insomma, siamo alle solite.
Il dibattito politico si trasferisce dalle aule parlamentari a quelle giudiziarie, quasi si fosse incapaci di negoziare per il bene comune.
A pensar male si potrebbe ritenere che la banalizzazione dei discorsi ai quali ci fanno assistere ogni giorno, le frasi demagogiche e prive di fondamento pratico sono impossibili da contrastare, non per la levatura dei discorsi ma proprio per il contrario, la totale inconsistenza.
Allora, per far valere le posizioni, ambigue ma di bandiera, si vanno a minare le istituzioni aggredendo gli amministratori locali chiedendone le dimissioni ancor prima di giungere a giudizio definitivo.
E solo chi è passato dal tritacarne della giustizia, come chi scrive può testimoniare, comprende i dolori e i danni morali, psichici, economici e sociali con i quali occorre fare i conti per tantissimi anni.
Infine quando finalmente tutti i gradi di giudizio porteranno a scrivere sulle pietre: “Assolto perché il fatto non sussiste”, il danno è comunque fatto e gli infamanti accusatori hanno comunque vinto. Abbattuto il nemico che, come unica colpa, aveva provato a cambiare le sorti dell’azienda o della amministrazione che guida temporaneamente.
Come il caso “Me Too” che, a 35 anni di distanza il solo racconto delle vittime o presunte tali risulta attendibile per una condanna severa, altrettanto le vittime di queste operazioni sleali dovrebbero venire punite largamente con risarcimenti importanti a favore degli innocenti accusati, le cui diffamazioni restano comunque attaccate al petto pesando sull’organo cardiaco e nel contesto sociale.
LINK
https://www.gazzettadellemilia.it/politica
http://www.libertaeguale.it/la-corruzione-politica-da-bari-a-torino/
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/ripartire-dalle-reti-e-dalle-idee