Di Lamberto Colla Parma, 14 aprile 2024 – L’Ucraina è il Paese del continente europeo più esteso e la sua capacità produttiva agricola è sempre stata una importante fonte di reddito.
Cereali, mais, oleaginose, sono le produzioni che venivano esportate per l’alimentazione, umana e zootecnica, e per il settore energetico.
L’agricoltura quindi come fattore strategico e perciò i terreni erano particolarmente appetibili per le grandi multinazionali dell’agricoltura e dei mezzi chimici per il settore primario. Altrettanto attrattiva è l’apertura a “sperimentare” molecole nei Bio Laboratori, più o meno segreti, sparsi qua è là nel Paese di Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj..
Per questi motivi l’Ucraina è risultato un terreno di conquista statunitense proprio per la capacità d’accoglienza, soprattutto dopo i tumulti di Maidam.
Così, nonostante la norma che vieta di cedere terreni a soggetti non Ucraini, una buona parte degli stessi – circa il 50% – sono in mano alle grandi multinazionali statunitensi.
Su pressione del FMI l’Ucraina nel luglio del 2021 apri la possibilità di acquisto dei terreni da parte dei privati. Sulla testata DW (Deutsche Welle ndr) all’epoca si leggeva: «Dal 1 luglio, in Ucraina , puoi acquistare, vendere o lasciare in eredità terreni agricoli. In precedenza, ciò non era possibile a causa della moratoria sulle vendite in vigore in Ucraina dal 1992. In un primo momento, il divieto è stato sostenuto dalla mancanza di infrastrutture per l’introduzione del mercato, e successivamente dalla necessità di tutelare gli agricoltori. Tuttavia, come ha affermato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky alla fine di maggio 2021, durante la moratoria, circa cinque milioni di ettari di terra demaniale sono stati sottratti illegalmente e si è formato un mercato ombra per la circolazione della terra senza pagare tasse e garanzie sociali per la popolazione».
Le nuove disposizioni prevedono che durante i primi tre anni sarà possibile acquistare non più di 100 ettari in una mano. Nella seconda fase, che era programmata per il 1° gennaio 2024, anche le persone giuridiche potranno acquistare terreni, ma a condizione che siano create e registrate secondo le leggi dell’Ucraina e che solo i cittadini ucraini siano fondatori. Quindi potranno acquistare fino a 10.000 ettari e per legge è vietato vendere terreni demaniali.
Ma, c’è sempre un “ma” ben celato, la norma prevede che, in via eccezionale si possono acquistare terreni da parte di cittadini stranieri e società che lo affittano per almeno tre anni. Inoltre, il diritto di acquisto può essere esteso non solo al pool di terreni locati, ma anche a nuovi territori.
Insomma i terreni ucraini sono stati liberalizzati e posti su un piatto d’argento di investitori statunitensi (subito Cargill, Dupont e ex Monsanto, ora Bayer si sono aggiudicate grandi quote di terreno) europei e cinesi.
In breve quindi il 50% dei terreno sarebbe cadute in mani straniere e la sua era stata utilizzata come merce di scambio per il sostegno alla elezione dell’ex attore comico salito al potere nel 2019.
La privatizzazione, come riportava “Il Manifesto”, agli stranieri “era già presente nel programma elettorale dell’ex-comico ma l’approvazione della legge ha provocato proteste. In piazza si sono ritrovate le associazioni degli agricoltori che protestano per quello che considerano «un tentativo di colonizzazione del paese».
Ora però gli agricoltori dell’Unione Europea non ne possono più di subire una concorrenza interna dettata dalla sospensione dei dazi ai cereali ucraini. Un modo di sostenere l’Ucraina nel conflitto che la vede opporsi all’invasione della Federazione Russa ma che si ritorce contro ai cerealicoltura nostrani che, come si sa certamente non marginano molto su certe coltivazioni.
Così, per far allentate le tensioni interne la Commissione UE ha promesso l’eliminazione dei dazi.
E anche in questo caso un “ma” è sempre presente e l’orizzonte è solo stato spostato al 2025 con una ipotesi di salvaguardia d’emergenza per i coltivatori europei. La proroga alle importazioni dall’Ucraina contiene una serie di nuove misure nel caso di “perturbazioni significative del mercato dell’Ue” – anche di un solo Paese membro.
Ma il pesante coinvolgimento statunitense sulla economia ucraina e sulla politica adottata da Zelensky si conferma anche dalle scoperte rinvenute nel Lap Top di Hunter Biden. Il computer, dimenticato in un centro di assistenza, ha rivelato, oltre a una certa “ossessione per il porno” del figlio del primo cittadino USA, anche un ruolo di spicco dello stesso Hunter Biden nel sistema di controllo dei Bio Laboratori ucraini. “L’accusa russa che il figlio del presidente Usa, Hunter Biden, – riferisce AGI.it – abbia avuto un ruolo nel finanziamento di laboratori di armi batteriologiche in Ucraina sembra trovare conferma. Mosca sostiene che Biden junior abbia finanziato laboratori segreti attraverso il suo fondo d’investimento Rosemont Seneca. Adesso spuntano le e-mail dal suo laptop che documentano il suo lavorio per garantire milioni di dollari di finanziamenti a Metabiota, un’azienda californiana contractor del Pentagono, specializzata nella ricerca su malattie che causano pandemie da utilizzare come armi. Dalle mail risulta che Hunter presentò Metabiota a una società di gas ucraina, Burisma, per un “progetto scientifico” relativo a laboratori di biosicurezza in Ucraina.” .
Tutto ciò dopo che la rivoluzione di Piazza Maidan di Kiev, sia ormai accertato, fosse stata orchestrata e condotta anche sul Campo” dalla burattinaia Victoria Nuland (da poco estromessa dal ruolo di sottosegretario di Stato ). La signora infatti “ne ha fatte e dette di cotte e di crude in questi mesi. – scriveva il Fatto Quotidiano – Parlando con il suo ambasciatore a Kiev, ben prima del rovesciamento del legittimo (quanto inviso) presidente Yanukovic, la signora Nuland decideva già la composizione del nuovo governo rivoluzionario che si sarebbe insediato a Kiev, dando indicazioni su chi si sarebbe dovuto includere o escludere.
Tutti i media europei s’indignarono molto per il finale di quella conversazione, elegantemente chiusa con un “fuck EU”, all’indirizzo degli alleati europei, a giudizio della Nuland non sempre completamente sdraiati a leccare i piedi di Washington”.
Insomma, come i “pop corn”, anche l’Ucraina è stata floppata dagli USA, disposti a guardarsi i film di guerra comodamente seduti a casa loro mentre il dollaro gongola.
Ma che “Splendidi Alleati”!
LINK
https://www.gazzettadellemilia.it/politica
https://www.agcnews.eu/ucraina-kiev-ha-venduto-oltre-il-50-dei-suoi-terreni-coltivabili
https://ilmanifesto.it/zelensky-obbedisce-al-fmi-e-svende-i-terreni-agricoli-ucraini
https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/10/ucraina-come-si-fa-un-golpe-moderno/907785
https://www.rsi.ch/info/mondo/Ucraina-dieci-anni-dopo-la-rivolta-di-piazza-Maidan–1996421.html