Libertà di stampa. Un bel tonfo di 17 posizioni

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Di Lamberto Colla Parma, 8 maggio 2022 – “In Russia c’è la censura mentre qui da noi tutti possono esprimere liberamente il loro pensiero”. E’ il refrain quotidiano che in questi giorni ci viene somministrato all’interno di ogni talk show. Poi il professor Orsini viene cacciato da Rai 3, Santoro deve andare in un teatro, Toni Capuozzo investito da insulti sui social e schernito dai critici da divano, mentre lui le guerre le ha narrate veramente e in diretta.

E così via, come accadde al filosofo Massimo Cacciari e addirittura il premio Nobel Luc Montagnier etichettato come “rincoglionito”, nel periodo NoVax. 

E la lista sarebbe lunghissima e altrettanto lunga quella dei “partigiani” del Governo dei migliori (… chissà come saranno gli altri…) pronti a alzare le barricate e gli insulti contro gli oppositori.

Costruttori di fake news di Stato per affossare di “Fake News” gli oppositori.

Poi ci sono i “puri” come Mentana che hanno l’investitura divina di poter giustificare le scelte demagogiche e anti deontologiche. 

“Scrissi qui cinque mesi fa – postava alcuni giorni fa il mitraglietta nazionale, che mi onoravo di non aver mai ospitato nel tg che dirigo nessun esponente dei no vax. Allo stesso modo mi onoro oggi di non invitare chi sostiene o giustifica l’invasione russa in Ucraina. E uso quelle stesse parole per rivendicarlo, senza dover aggiungere nemmeno una virgola:

Chi mi dice che così impongo una dittatura informativa, o una censura alle opinioni scomode, rispondo che adotto la stessa linea rispetto ai negazionisti dell’Olocausto, ai cospirazionisti dell’11 settembre, ai terrapiattisti, a chi non crede allo sbarco sulla luna e a chiunque sostiene posizioni controfattuali, come sono quelle di chi associa i vaccini al 5G o alla sostituzione etnica, al Grande Reset, a Soros e Gates o scempiaggini varie. Per me mettere a confronto uno scienziato e uno stregone, sul Covid come su qualsiasi altra materia che riguardi la salute collettiva, non è informazione, come allestire un faccia a faccia tra chi lotta contro la mafia e chi dice che non esiste, tra chi è per la parità tra uomo e donna e chi è contro, tra chi vuole la democrazia e chi sostiene la dittatura.

E già, la libertà di stampa è per certuni ma non per tutti, a quanto pare.

Ma vogliamo introdurre l’argomento delle “querele temerarie”?  Le querele temerarie, per chi ancora non lo sapesse, sono quelle denunce querele che obbligano i PM a intervenire, eventualmente a portare a processo il querelato e dopo qualche lustro si potrebbe ottenere giustizia ma a fronte di spese notevoli e di uno sputtanamento mediatico e sociale dal quale può essere difficile riprendersi. 

Per un giornalista o un editore, possono venire fortemente compromessa la reputazione personale e societaria  con conseguenze che potrebbero giungere al ritiro degli investimenti pubblicitari.

Uno strumento di cui la magistratura conosce bene gli effetti devastanti anche in forza della disparità di forze in campo. Gli uni accusano senza dover sostenere spese e comunque senza conseguenze in caso di sconfitta, gli altri si devono difendere a spese proprie e poi i risarcimenti non si vedranno mai, o quasi, riconoscendosi comunque sconfitti anche in caso di vittoria.

E’ infine delle ultime ore la notizia che l’AD di RAI (Carlo Fuortes) intenderebbe selezionare molto bene gli ospiti. “Negli ultimi anni – ha dichiarato Carlo Fuortes durante la sua audizione nella commissione di Vigilanza Rai – c’è stato un abuso dell’utilizzo del format del talk-show nella televisione pubblica, ma non credo che il talk-show sia la forma ideale per l’approfondimento giornalistico. Penso sia più adatto ai temi leggeri, all’intrattenimento”. Una giustificazione che potrebbe aprire la strada a una scelta ancor più discriminante.

Secondo l’Ordine dei Giornalisti di Milano “I dati del Rapporto 2022 rilasciato della piattaforma per la protezione dei giornalisti del Consiglio d’Europa, il fenomeno delle querele temerarie sarebbe in crescita. Nel 2021, le richieste di risarcimento per danni da diffamazione, l’accusa in genere utilizzata come base legale di partenza, hanno superato il mezzo milione di euro.

Nell’Unione Europea gli attacchi legali e fisici a giornalisti e operatori dell’informazione sarebbero stati 439 nel solo 2021. Per gli attivisti in difesa dei diritti umani, il dato, in questo caso legale, è di 42 procedimenti giudiziari “bavaglio” dal 2015. I più colpiti sono coloro che si occupano di tematiche ambientali.”

Imprese editoriali con la coda di paglia, forse consapevoli della perdita di autorevolezza verso i loro pubblici, hanno intrapreso la linea dedicata all autocelebrazione. 

 «Oggi più che mai l’informazione influenza la nostra vita e la nostra sicurezza. Le notizie sono una cosa seria. Fidati dei professionisti dell’informazione. Scegli gli editori responsabili, gli editori veri. Scegli la serietà» Così pubblicizzava Mediaset in tempi di crisi pandemica e di una montante opinione anti vaccini a favore degli editori “seri e responsabili”.

In questi giorni è invece il “Corriere della Sera” che si autoincensa. ““È giusto sapere”: questo il claim scelto da Corriere della Sera per il video, della durata di 30”, che celebra l’informazione affidabile e sarà in onda sulle reti Rai, La7 e Sky Tg24. “E’ giusto sapere se la verità corrisponda al racconto” è un altro passaggio dello spot (https://youtu.be/mONQxaTPkB0 ).

Quindi a chi dobbiamo affidarci? A quelli che mettono in onda giochi elettronici spacciandoli per prese in diretta del conflitto ucraino? A quelli che trasmettono squadroni di aerei caccia russi in perfetta formazione dichiarando che erano in fase di aggressione, quando invece le immagini si riferivano a una parata di alcuni anni prima? 

Per concludere: La libertà di stampa in Italia e in buona parte dell’occidente democratico, è ben rappresentato dal caso Julian Assange, il comunicatore che ha messo in rete i documenti che evidenziano le gravi responsabilità degli USA e per il quale rischia una pena di 175 anni. Ora in carcere in Regno Unito, Assange attende l’estradizione verso gli Stati Uniti, e a favore del quale si è mosso anche Amnesty International.  Nel 2010 WikiLeaks rendeva di pubblico dominio oltre 250.000 documenti statunitensi, molti dei quali etichettati come “confidenziali” o “segreti”. Tra questi diversi video sulle stragi di civili compiute dagli Usa in Iraq e Afghanistan. 

Evviva la democrazia e evviva l’equità!

Come diceva il Marchese del GrilloIo son io e voi non siete un cazzo

LINK utili:

https://odg.mi.it/attualita/la-commissione-ue-annuncia-direttiva-contro-le-querele-temerarie/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/09/querele-temerarie-lordine-dei-giornalisti-scandaloso-non-avere-una-norma-che-le-contrasti-appoggiamo-la-proposta-di-nicola/6128055/

https://www.arci.it/3-maggio-giornata-mondiale-della-liberta-di-stampa/

https://www.ilpost.it/2022/05/04/enrico-mentana-ospiti-filorussi/

The 2022 edition of the World Press Freedom Index, (https://rsf.org/en/index)

https://it.euronews.com/2022/05/03/liberta-di-stampa-la-classifica-i-quasi-buoni-e-i-cattivi-conclamati

Corsera: https://youtu.be/mONQxaTPkB0

http://www.laveritasuivaccini.it/continuano-le-bugie-del-ministro-lorenzin-gli-inesistenti-270-morti-per-morbillo-in-inghilterra/ 

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